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Molte e diametralmente opposte, in mancanza di
storica documentazione, risultano essere le ipotesi sulle origini sia del
paese che del suo nome.Si passa, così, da alcune romantiche asserzioni,
secondo le quali Diso fu fondata subito dopo la distruzione di Troia, ad
altre, non meno romantiche, ma forse più accreditate, secondo le quali
l'odierna Diso esisteva già dopo l'anno mille sotto il nome di Disìo, cioè
desiderio di abitarci.Secondo tale versione, tutta da verificare, il
piccolo casale di Disìo, grazie alle invitanti qualità climatologiche,
riuscì, nel corso degli anni, ad attrarre le attenzioni dei Signori e dei
Conti della vicina Castro che qui vi costruirono delle residenze di
soggiorno.Questo piccolo insediamento divenne, in breve tempo, un vero e
proprio villaggio, grazie soprattutto all'arrivo di tantissimi scampati
alle invasioni turche, imperversanti lungo la costa salentina tra il XV ed
il XVI secolo, che in questo luogo trovarono asilo e rifugio.E' facile per
chiunque ipotizzare, dopo questa esposizione dei fatti, che la ì del nome
Disìo si sia limata nel corso dei secoli sino a scomparire, lasciandoci il
toponimo odierno: DISO.
Tralasciando ora tutte queste supposizioni e
ragionando su alcune certezze documentabili, si possono sicuramente trarre
delle conclusioni, forse meno romantiche, ma di certo più verosimili.La
prima affermazione che possiamo fare è che Diso esisteva già prima
dell'anno mille, certezza confortata dall'epigrafe, esistente sulla
attuale Chiesa Matrice, la quale sottolinea in modo inequivocabile come
l'edificazione della odierna costruzione, sia avvenuta sulle macerie della
vecchia chiesa edificata certamente nell'anno 1003. Altra certezza è che
da documentazione ecclesiastica scritta, datata tra il 1256 e il 1420, si
rileva già l'esistenza di DISUM o DIXUM, come di un centro di importanza
rilevante.Da queste due verità possiamo dedurre, in primo luogo, che Diso
non deve le sue origini nè alle incursioni turche, nè alle residenze di
soggiorno dei Signori di Castro, visto che già nel 1269 era centro di
importanza rilevante, e soprattutto che il suo nome non deriva da Disìo,
tenuto presente che nella documentazione sopraccitata il nome del paese
varia, nel corso degli anni da DISUM a DIXUM e qualche volta anche a DISO,
toponimi di sicura origine messapica. Sin qui le origini di Diso si
fermano intorno all'anno mille, ma non si possono tralasciare delle
scoperte archeologiche sensazionali attraverso le quali le origini del
paese si perdono negli albori dell'umanità:
Una pietra con iscrizione messapica ( 50 - 130
D. C .) Rinvenuta nel 1913 ed ora conservata nel museo nazionale di
Taranto.
Un pugnale del
periodo eneolitico ( 2.500 - A.C. ) rinvenuto intorno al 1910 in un antico
sepolcro ed ora conservato nel museo di Bari.
Un menhir risalente al 1.000
a.C. scoperto nel 1980 ed ora rieretto nella zona del suo ritrovamento.
Di fondamentale importanza, per la
storia di Diso, risulta la scoperta della pietra con iscrizione messapica
perchè, oltre a creare un nuovo capitolo sulle origini del paese, determna
in modo inequivocabile l'origine messapica del nome Diso = Dizo = città
fortificata. Questi ritrovamenti, oltre a confermare l'esistenza di Diso
già nell'età eneolitica ed in quella del bronzo, ci danno la certezza di
una Diso messapica, tesi supportata anche dall'antico collegamento
stradale con la vicina Vaste dove recentemente è stato ritrovato un
imponente insediamento messapico.Bisogna, tuttavia sottolineare con
rammarico , che molta più luce si sarebbe potuta fare sulle antiche
origini di Diso se altri ritrovamenti, quali grotte e tombe non fossero
state dapprima depauperate e poi distrutte per sempre da persone che ,
forse senza scrupolo o forse non consapevoli del danno arrecato e
dell'inestimabile valore archeologico delle scoperte, hanno contribuito a
inspessire il velo della non conoscenza che avvolge le origini di tutti i
popoli. Di certo possiamo affermare che pur se di incerte origini e con
una storia senza certa documentazione sino all'anno 1000, Diso proprio
intorno a quel periodo ha legato per molti secoli le sue vicissitudini a
quelle della vicina Castro essendone dapprima casale, dal 1085 epoca della
elevazione di Castro a Contea sino all'epoca delle scorrerie turche
(1537), e poi divenendone comune dal 1806 sino al 1977, anno in cui Castro
riottenuta l'autonomia, divenne comune autonomo. Dopo la rovina di Castro
a causa delle scorrerie turche, Diso nel 1600 divenne il centro più
importante della Contea essendo lo stesso il più popolato ed anche il
meglio disposto topograficamente. Per tutto il seicento Diso ebbe una
grande espansione edilizia ed un accentuato aumento demografico ed anche
se totalmente priva di artigiani,(la popolazione era dedita esclusivamente
all'agricoltura ), vi era la pratica di numerosi professionisti ( notai e
medici ) e, cosa degna di menzione, esisteva in quel periodo un Ospedale
di cui tutt'ora se ne ignorano le attività praticate.
Il 1700 iniziò per
Diso con una grave crisi economica dovuta sia all'avvento del governo
austriaco (1714) sia alla magra produzione agricola avutasi per alcune
annate consecutive, la quale determinò oltre all'arresto di qualsiasi
forma di attività (soprattutto quella edilizia) anche un enorme flusso
migratorio verso terre e casali più fertili. Tutto questo, tuttavia non
scoraggiò i pochi rimasti che nel 1715 acquistarono le due statue in legno
dei s.s. Apostoli Filippo e Giacomo, ancora oggi venerate, e nel 1758
eressero una nuova chiesa ad Essi dedicata dando vita ad una rinascita sia
economica, con l'apertura di molini e trappeti, sia professionale e
culturale con l'avvio di studi medici e artigianali, sia religioso con il
periodo di maggior splendore per il locale Convento dei Frati Cappuccini.
Dopo questo periodo
di splendore, agli inizi dell'ottocento, il Convento dei Cappuccini venne
chiuso segnando un arresto istantaneo della fiorente attività religiosa
avutasi sino a quel momento. L'inizio del XIX secolo , tuttavia segnò
l'inizio di una nuova epoca per Diso , che grazie alle leggi napoleoniche
del 1806,si vide elevare a capoluogo di comune con frazioni Marittima e
Castro. Per oltre un secolo, i tre centri hanno fatto vita in comune con
le maggiori attività convogliate a Diso (medico condotto,il corpo di
guardia, l'ostetrica ) sino a quando, caso molto raro, le frazioni sono
divenute più grandi del capoluogo che ha dovuto, nel corso degli anni ,
concedere ai due centri diversi uffici e servizi ( scuola media, ufficio
anagrafe, le farmacie ). In questo secolo e mezzo di storia non poche sono
state le battaglie, molto spesso campanilistiche, tra i tre centri,ma
grazie alla collaborazione attiva sia delle forze politiche che degli
stessi cittadini, i problemi di carattere sociale, politico,turistico ed
economico sono stati sempre risolti anche se con molti compromessi sino al
1977, anno in cui Castro, ottenuta l'autonomia, è divenuto comune
autonomo, lasciando Diso a continuare la sua storia con la sola frazione
di Marittima. |
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